Storie Sotto Le Stelle Podcast

Dov'è andato Babbo Natale? | Una Breve Storia Natalizia Per Bambini
 | Scritta da Marco & Lucia Ciappelli (Versione in Italiano) | Storie Sotto Le Stelle Podcast | Storie Brevi Per Bambini E Giovani Di Cuore

Episode Summary

C'era una volta il Villaggio di Babbo Natale — ma Babbo Natale non c'era. Era ormai sparito da giorni e giorni… anzi da mesi. Chi avrebbe preparato e consegnato i doni ai bambini come ogni anno?

Episode Notes

Dov'è andato Babbo Natale?

C'era una volta il Villaggio di Babbo Natale — ma Babbo Natale non c'era. Era ormai sparito da giorni e giorni… anzi da mesi. Chi avrebbe preparato e consegnato i doni ai bambini come ogni anno?

Quella parte del Polo Nord che di solito era molto movimentata, era diventata stranamente silenziosa — non si vedeva un Elfo in giro, niente suoni di campanelli, le slitte erano coperte di neve e tutte le renne sonnecchiavano confuse.

Se guardavi nella sua casa non vedevi una traccia di vita. Il caminetto spento, la sedia a dondolo con le ragnatele, una tazza vuota sul tavolo di legno e un mozzicone di candela consumato da troppo tempo.

Tante erano le voci che si erano sparse riguardo all'assenza di Babbo Natale. C'era chi diceva che si trovasse su un altro pianeta in una galassia lontana lontana, chi sulla Luna, chi sugli oceani immensi — e addirittura qualcuno diceva che aveva aperto una pasticceria a Buenos Aires.

Il mistero era fitto. Nessuno se ne faceva una ragione e tutto era silenzioso e immobile.

Nel frattempo, a molti chilometri di distanza, nei Mari del Sud, un gruppo di gabbiani che passavano le giornate a svolazzare sopra la baia avvistarono in lontananza un piccolo veliero. C'era solo un marinaio a bordo che stava issando sull'albero maestro scricchiolante la vela principale.

Il gabbiano più anziano non poteva credere ai suoi occhi. Fece un paio di acrobazie nell'aria, tirò fuori il suo cannocchiale, guardò meglio e disse: "Ma io quello lo conosco! Quel marinaio viene da terre lontane!"

Rivolgendosi agli altri gabbiani raccontò: "Un giorno, durante uno dei miei lunghi viaggi, persi la rotta e mi ritrovai sui tetti ghiacciati di un villaggio al Polo Nord. Atterrai proprio sulla casa di quell'uomo dalla lunga barba che vedete sulla barca. Lui mi sentì chiedere aiuto, venne a prendermi, mi nutrì e mi raccontò del suo lavoro. Secondo me questo incontro ha qualcosa di magico. La nostra prossima avventura sta per cominciare."

Planando, si diressero verso la barca e atterrarono tutti sulla prua. Il gabbiano e il marinaio si salutarono come vecchi amici.

Poco dopo, un gruppo di delfini arrivò vicino al veliero incuriositi. Nuotavano in cerchio intorno alla barca, saltando fuori dall'acqua.

Il più giovane dei delfini notò qualcosa di strano. "Guardate! Dalla stiva escono trucioli di legno che galleggiano! E si vedono delle lucine sotto coperta."

Il marinaio dalla lunga barba sorrise. "Venite," disse con voce calda, "vi mostro cosa ho fatto in tutti questi mesi."

Aprì il portello della stiva e dentro, alla luce di due lanterne dondolanti, si vedeva un laboratorio galleggiante pieno di meraviglie. Con una pialla ben affilata aveva lavorato pezzi di legno recuperati in mare trasformandoli in giocattoli — e così aveva fatto anche con conchiglie, noci di cocco, tappi di sughero, bottiglie di vetro, stelle marine e fili dorati arrivati da chissà dove.

"Ho viaggiato per imparare nuovi modi di portare gioia," spiegò il marinaio. "Ma il lavoro è tanto e il Natale si avvicina. Mi aiutereste a finire?"

E così tutti insieme si misero all'opera. I delfini portavano dal fondo del mare conchiglie speciali. I gabbiani raccoglievano piume colorate. Gli oggetti trasformati in doni furono messi in grossi sacchi di tela.

I giorni passarono veloci.

Il primo di Dicembre il capitano, indossato il suo rosso e caldo cappello e con la pipa in bocca, guardò il cielo stellato e disse: "È tempo di partire."

I delfini sollevarono il veliero finché si alzò sopra le onde. Le vele si gonfiarono al vento e prese il volo, mentre lo stormo di gabbiani lo guidò tra le nuvole seguendo i sogni. Insieme continuarono il viaggio dirigendosi verso nord, volando nell'azzurro infinito.

La notte arrivò veloce e nel cielo pieno di stelle una brillava più di tutte. Era la stella polare che con la sua luce accompagnava la discesa del veliero sulla terra.

Per magia, nell'avvicinarsi al villaggio, il veliero si trasformò in una slitta super carica di doni. I regali costruiti nella stiva arrivarono nel laboratorio per essere consegnati insieme a tutti gli altri pacchetti.

Quando atterrò sul tetto della sua casa, un tintinnio di campanelli si sentì in lontananza. Gli Elfi si affacciarono sulle porte e gridarono: "È lui! È lui! È Babbo Natale! È tornato!"

Le renne dal naso rosso si svegliarono di colpo e cominciarono a lucidare le slitte, addobbandole di fiocchi e pigne colorate.

La vita nel villaggio si risvegliò tutta insieme. I rami degli alberi si scuotevano come se avessero il solletico. Un gruppo di pinguini, approdati al Polo Nord per dare una mano, scivolando sulle lastre di ghiaccio a grande velocità, finirono dentro cumuli di neve e uscirono fuori come palle che rimbalzavano.

“Che simpatici! Vi attaccheremo all'albero di Natale come decoro!" gridavano gli animali del villaggio.

Ma i pinguini, liberandosi dalla neve, corsero verso la casa di Babbo Natale per aiutare nei preparativi.

Al villaggio proprio tutti si misero in movimento. Le renne corsero all'Ufficio Postale e riempiti i sacchi di letterine, le portarono nel laboratorio. Gli Elfi con l'aiuto dei pinguini erano pronti per il lavoro.

Quella mattina, quando le campane suonarono a festa, volpi, scoiattoli, lepri e orsi accorsero da ogni angolo della foresta per festeggiare il ritorno di Babbo Natale. C'era tanto da fare per la gioia di tutti i bambini del mondo.

L'aria profumava d'abete e di dolcetti. Gli alberi di Natale scintillavano di ghiaccioli come stelle. Gli animali si rincorrevano felici con il naso girato verso l'alto.

I preparativi cominciarono in grande lena. Per tutto il mese di dicembre lavorarono insieme — seghe che cantavano, martelli che suonavano, carta colorata che volava. Babbo Natale raccontava le storie del suo viaggio mentre inchiodava e levigava.

E quando arrivò il 24 dicembre, tutto era pronto. I regali furono caricati sulla slitta e Babbo Natale partì per il suo viaggio più importante.

I gabbiani volarono via verso nuovi orizzonti, lasciando le loro impronte sui tetti innevati.

Da quel Natale si racconta che Babbo Natale non sia mai più andato via dal Polo Nord.

"E se fosse stata solo una favola? Sarà vero, o no? A voi la decisione finale!"
 

— Scritta da Lucia & Marco Ciappelli

Per la versione in inglese e tante altre storie da leggere e ascoltare: https://www.storiesottolestelle.com

Episode Transcription

Dov'è andato Babbo Natale?

C'era una volta il Villaggio di Babbo Natale — ma Babbo Natale non c'era. Era ormai sparito da giorni e giorni… anzi da mesi. Chi avrebbe preparato e consegnato i doni ai bambini come ogni anno?

Quella parte del Polo Nord che di solito era molto movimentata, era diventata stranamente silenziosa — non si vedeva un Elfo in giro, niente suoni di campanelli, le slitte erano coperte di neve e tutte le renne sonnecchiavano confuse.

Se guardavi nella sua casa non vedevi una traccia di vita. Il caminetto spento, la sedia a dondolo con le ragnatele, una tazza vuota sul tavolo di legno e un mozzicone di candela consumato da troppo tempo.

Tante erano le voci che si erano sparse riguardo all'assenza di Babbo Natale. C'era chi diceva che si trovasse su un altro pianeta in una galassia lontana lontana, chi sulla Luna, chi sugli oceani immensi — e addirittura qualcuno diceva che aveva aperto una pasticceria a Buenos Aires.

Il mistero era fitto. Nessuno se ne faceva una ragione e tutto era silenzioso e immobile.

Nel frattempo, a molti chilometri di distanza, nei Mari del Sud, un gruppo di gabbiani che passavano le giornate a svolazzare sopra la baia avvistarono in lontananza un piccolo veliero. C'era solo un marinaio a bordo che stava issando sull'albero maestro scricchiolante la vela principale.

Il gabbiano più anziano non poteva credere ai suoi occhi. Fece un paio di acrobazie nell'aria, tirò fuori il suo cannocchiale, guardò meglio e disse: "Ma io quello lo conosco! Quel marinaio viene da terre lontane!"

Rivolgendosi agli altri gabbiani raccontò: "Un giorno, durante uno dei miei lunghi viaggi, persi la rotta e mi ritrovai sui tetti ghiacciati di un villaggio al Polo Nord. Atterrai proprio sulla casa di quell'uomo dalla lunga barba che vedete sulla barca. Lui mi sentì chiedere aiuto, venne a prendermi, mi nutrì e mi raccontò del suo lavoro. Secondo me questo incontro ha qualcosa di magico. La nostra prossima avventura sta per cominciare."

Planando, si diressero verso la barca e atterrarono tutti sulla prua. Il gabbiano e il marinaio si salutarono come vecchi amici.

Poco dopo, un gruppo di delfini arrivò vicino al veliero incuriositi. Nuotavano in cerchio intorno alla barca, saltando fuori dall'acqua.

Il più giovane dei delfini notò qualcosa di strano. "Guardate! Dalla stiva escono trucioli di legno che galleggiano! E si vedono delle lucine sotto coperta."

Il marinaio dalla lunga barba sorrise. "Venite," disse con voce calda, "vi mostro cosa ho fatto in tutti questi mesi."

Aprì il portello della stiva e dentro, alla luce di due lanterne dondolanti, si vedeva un laboratorio galleggiante pieno di meraviglie. Con una pialla ben affilata aveva lavorato pezzi di legno recuperati in mare trasformandoli in giocattoli — e così aveva fatto anche con conchiglie, noci di cocco, tappi di sughero, bottiglie di vetro, stelle marine e fili dorati arrivati da chissà dove.

"Ho viaggiato per imparare nuovi modi di portare gioia," spiegò il marinaio. "Ma il lavoro è tanto e il Natale si avvicina. Mi aiutereste a finire?"

E così tutti insieme si misero all'opera. I delfini portavano dal fondo del mare conchiglie speciali. I gabbiani raccoglievano piume colorate. Gli oggetti trasformati in doni furono messi in grossi sacchi di tela.

I giorni passarono veloci.

Il primo di Dicembre il capitano, indossato il suo rosso e caldo cappello e con la pipa in bocca, guardò il cielo stellato e disse: "È tempo di partire."

I delfini sollevarono il veliero finché si alzò sopra le onde. Le vele si gonfiarono al vento e prese il volo, mentre lo stormo di gabbiani lo guidò tra le nuvole seguendo i sogni. Insieme continuarono il viaggio dirigendosi verso nord, volando nell'azzurro infinito.

La notte arrivò veloce e nel cielo pieno di stelle una brillava più di tutte. Era la stella polare che con la sua luce accompagnava la discesa del veliero sulla terra.

Per magia, nell'avvicinarsi al villaggio, il veliero si trasformò in una slitta super carica di doni. I regali costruiti nella stiva arrivarono nel laboratorio per essere consegnati insieme a tutti gli altri pacchetti.

Quando atterrò sul tetto della sua casa, un tintinnio di campanelli si sentì in lontananza. Gli Elfi si affacciarono sulle porte e gridarono: "È lui! È lui! È Babbo Natale! È tornato!"

Le renne dal naso rosso si svegliarono di colpo e cominciarono a lucidare le slitte, addobbandole di fiocchi e pigne colorate.

La vita nel villaggio si risvegliò tutta insieme. I rami degli alberi si scuotevano come se avessero il solletico. Un gruppo di pinguini, approdati al Polo Nord per dare una mano, scivolando sulle lastre di ghiaccio a grande velocità, finirono dentro cumuli di neve e uscirono fuori come palle che rimbalzavano.

“Che simpatici! Vi attaccheremo all'albero di Natale come decoro!" gridavano gli animali del villaggio.

Ma i pinguini, liberandosi dalla neve, corsero verso la casa di Babbo Natale per aiutare nei preparativi.

Al villaggio proprio tutti si misero in movimento. Le renne corsero all'Ufficio Postale e riempiti i sacchi di letterine, le portarono nel laboratorio. Gli Elfi con l'aiuto dei pinguini erano pronti per il lavoro.

Quella mattina, quando le campane suonarono a festa, volpi, scoiattoli, lepri e orsi accorsero da ogni angolo della foresta per festeggiare il ritorno di Babbo Natale. C'era tanto da fare per la gioia di tutti i bambini del mondo.

L'aria profumava d'abete e di dolcetti. Gli alberi di Natale scintillavano di ghiaccioli come stelle. Gli animali si rincorrevano felici con il naso girato verso l'alto.

I preparativi cominciarono in grande lena. Per tutto il mese di dicembre lavorarono insieme — seghe che cantavano, martelli che suonavano, carta colorata che volava. Babbo Natale raccontava le storie del suo viaggio mentre inchiodava e levigava.

E quando arrivò il 24 dicembre, tutto era pronto. I regali furono caricati sulla slitta e Babbo Natale partì per il suo viaggio più importante.

I gabbiani volarono via verso nuovi orizzonti, lasciando le loro impronte sui tetti innevati.

Da quel Natale si racconta che Babbo Natale non sia mai più andato via dal Polo Nord.

"E se fosse stata solo una favola? Sarà vero, o no? A voi la decisione finale!"
 

— Scritta da Lucia & Marco Ciappelli

Per la versione in inglese e tante altre storie da leggere e ascoltare: https://www.storiesottolestelle.com